Allevamento


Per prima cosa ....

In cattività il diamante mandarino nidifica sia in gabbia che voliera, utilizzando allo scopo un nido a cupola di vimini o  meglio ancora una "scatola-nido" in plastica o in legno, visto che spesso e volentieri le uova sono tante. Di solito si consiglia  il nido in plastica essendo più semplice da lavare, più igienico e più capiente perchè come si sa questo nostro caro amico pennuto è molto prolifero. 
Chi alleva preferisce  utilizzare le gabbie da cova, quelle da 55 cm  vanno più che bene.

Una volta che le uova sono state deposte, è consigliabile togliere dalla gabbia il materiale rimasto inutilizzato, perché i genitori instancabili, potrebbero continuare a costruire il nido ricoprendo le uova! Per lo stesso motivo, è buona regola offrire a questi uccellini verdure tagliate a piccoli pezzi anziché foglie intere.
La covata tipica è di 5-6 uova e tutti e due i genitori partecipano all'incubazione che dura 12-15 giorni, dipende dalla stagione, visto che il diamante mandarino ormai si riproduce tutto l'anno.

Come materiale per rifoderare il nido si utilizza la fibra di cocco oppure fieno molto meno pericolosa del cotone e dei fili di juta.  

si  consiglia per non compromettere la salute dei genitori, sopratutto per la femmina che dovrà deporre e avere uno sforzo non comune, di non superare le 3 covate annuali. Siccome il d. mandarini come ben si sa, covano tutto l'anno, a cova e svezzamento ultimato meglio togliere nido e materiale per la costruzione, per non dare ai nostri amici lo stimolo di riprodursi nuovamente.

Contrariamente a quanto succede con altri uccelli non è necessario somministrare mangime vivo ai nuovi nati ma, prima che avvenga la schiusa, bisogna incoraggiare gli adulti a nutrirsi del pastoncino (se volete provarlo a fare voi vi mando a questa ricetta: pastoncino) perché costituirà la base della dieta di allevamento. Se sono abituati a nutrirsene infatti i nostri diamanti mandarini non ci daranno più alcun problema, continuando ad accettarlo anche quando avranno i piccoli.
Nel periodo in cui la coppia imbecca la prole, sarà bene eliminare dalla dieta il grit, per evitare problemi ai nidacei che non hanno ancora un apparato digerente adatto a ricevere questo alimento.

Il piumaggio si completa dopo circa 25 giorni dalla schiusa e dopo 2 settimane i piccoli sono in grado di nutrirsi da soli, mentre per la distinzione fra maschio e femmina è possibile dal secondo mese di vita.  E' buona norma,  se si ha la possibilità, lasciare i pulli assieme ai genitori più tempo possibile così non si incorre al problema del distaccamento che molte volte pregiudica la morte del piccolo perchè rifiuta di mangiare e bere. Ai miei fornisco prima dell'abbandono le spighe di panico utili per incoraggiare i piccoli a cibarsi da soli così il distaccamento dai genitori è meno sentito.





Il fondo della gabbia
È importante scegliere bene, in base alle nostre esigenze e a quelle degli uccelli che alleviamo, il materiale con cui ricoprire il fondo delle gabbie. Esso, oltre ad avere una funzione chiave nell’igiene del nostro allevamento, avrà sempre e comunque anche un ruolo molto importante nella vita degli amici pennuti, che in molti casi adorano passare parecchio tempo sul fondo della gabbia.
I materiali utilizzati per ricoprire il fondo della gabbia sono diversi:
 Sabbia grossolana , trucioli di legno di piccole dimensioni, tutolo di maispellet (di quelli comunemente usati come combustibili per le stufe). Questi materiali di origine vegetale sono leggeri, puliti, non creano polvere, e hanno spesso un odore molto gradevole; tuttavia, non permettono all’uccello di raccogliere e mangiare granelli di sabbia utili per la digestione: diventa quindi ancor più importante la presenza del gritt nella dieta.